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Immagine del redattoreIstituto di Bioquantica Applicata

IL SUCCESSO DELLE TERAPIE QUANTISTICHE

Sulla base delle scoperte della fisica quantistica si parla sempre più di un nuovo modo di guarire. Il presupposto si fonda sulla particolare caratteristica che hanno le nostre cellule di emettere informazioni in grado di determinare il nostro stato di salute e su cui è possibile agire.

Le "terapie quantistiche" o "la medicina quantistica" ci impongono di vedere la vita, la salute e la malattia in un modo diverso: i nostri corpi non sono più un insieme di organi da trattare separatamente, così com’è concepito dalla medicina convenzionale, ma un campo vibratorio ed energetico costituito da miliardi di particelle di luce (i fotoni) che scambiano costantemente informazioni con l’ambiente. Siamo quindi parte di un universo luminoso in cui mente e corpo, energia e materia sono una cosa sola. Come sosteneva il famoso Fisico Emilio del Giudice, non sono gli scambi biochimici delle nostre cellule a determinare il nostro stato di salute, ma le informazioni che comunicano tra loro. Questo significa che l'origine della malattia non è un problema puramente biologico, ma una mancanza di coerenza nelle informazioni trasmesse o ricevute. Il sintomo in questa concezione è solo una reazione che mette in luce la disarmonia della codifica o decodifica informazionale.

Per coloro che non conoscono il mondo scientifico, l'idea può sembrare al quanto delirante; eppure si basa su decenni di ricerca, iniziata un secolo fa da Albert Einstein con il suo lavoro sulla natura della luce. Nel corso degli anni, la fisica quantistica (che descrive il comportamento degli atomi e delle particelle subatomiche) si è sviluppata ai margini della fisica classica perché riusciva a rendere soluzioni a tutta una serie di fenomeni che quella classica non riusciva più a spiegare. Se consideriamo l’esperimento della doppia fenditura, possiamo comprendere le basi della medicina quantistica: le onde elettromagnetiche sono allo stesso tempo fotoni e possono comportarsi sia da onde sia da particelle per il semplice fatto di essere osservate. Le cellule del corpo umano oltre a essere attraversate da un sistema di onde elettromagnetiche emettono Biofotoni, così come dimostrò negli anni '70 il biofisico tedesco Fritz Albert Popp. Egli fu in grado addirittura di filmare queste particelle di luce emesse dalle nostre cellule che, come minuscole correnti luminose, invisibili a occhio nudo, portano l'informazione e controllano il nostro organismo. In breve, possiamo affermare che il corpo umano è una struttura organizzata di informazioni. Questa visione del corpo umano, a dimostrazione che l’antica cultura cinese aveva ben compreso da tempo, si concilia perfettamente con i fondamenti delle medicine tradizionali orientali come l'agopuntura, secondo cui il corpo è attraversato da un flusso permanente di energia; o con quella indiana con la medicina ayurvedica che parla di "corpo di luce" e i suoi chakra.

L’evoluzione tecnologica in ambito “BioQuantistico” ha predisposto dispositivi di biofeedback quantistici capaci di rilevare non solo le onde elettromagnetiche, ma anche le "frequenze" emesse da ogni singola cellula del nostro corpo. Per dare un’immagine dovremmo pensare a delle oscillazioni che trasportano informazioni sotto forma di codici. Quando alcune di queste oscillazioni sono criptate o "falsate", il dispositivo è in grado di rimandare frequenze "giuste" per correggere il problema. Per dare un’ulteriore idea del principio di base del funzionamento di questi dispositivi adotteremo un esempio illustrativo. A molti di noi sicuramente sarà capitato di avere un momento di sconforto in cui vediamo tutto nero e non abbiamo energia per fronteggiare gli eventi. Possiamo rimanere in assoluta solitudine, allungati sul nostro divano per un tempo indefinito, oppure possiamo scegliere, quando è possibile, di chiamare il nostro migliore amico. Le sue parole rassicuranti ci tirano su di morale e riusciamo a trovare abbastanza energia per riprendere il corso normale della nostra vita. L'aiuto ricevuto non è "fisico", ma deriva da parole confortanti. Questo flusso di informazioni che ci è stato trasmesso dalle frequenze del telefono è capace di ripristinare un equilibrio al nostro sistema energetico.

Nei Vangeli (Matteo 15:11-21), il Messia recitava: 11 Non è quel che entra nella bocca che contamina l’uomo; ma quel che esce dalla bocca, ecco quel che contamina l’uomo. 17 Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca va nel ventre ed è gittato fuori nella latrina? 18 Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed e quello che contamina l’uomo. 19 Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. 20 Queste son le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare con le mani non lavate non contamina l’uomo…”

Ciò che entra nel nostro sistema corpo/mente è materia allo stato grossolano e può essere facilmente trasformata e smaltita in fretta. Quello che esce invece è molto sottile, si tratta di frequenze che hanno degli effetti apparentemente meno rilevanti, ma perdurano nel tempo e possono anche trasmettersi da generazione a generazione. Le informazioni che si trasmettono come frequenza, come suono e, dagli ultimi ricerche anche come Biofononi(1) precedono l’organizzazione energetica e quindi materica. Per questo, possiamo tranquillamente affermare che “le parole sono molecole”. Anche se può sembrare un modo pittorico, sicuramente rendere comprensibile i processi che si originano durante una dinamica relazionale.

Fortunatamente gli strumenti tecnologici di cui oggi disponiamo sono in grado di comprovare come funzionano le apparecchiature adottate dalla medicina quantistica. Questi inviano onde estremamente sottili di biofononi che "parlano" alle nostre cellule e trasmettono loro informazioni “corettive”. Per riprendere la metafora, si potrebbe dire che le frequenze elettromagnetiche sono le frasi confortanti del nostro amico e i biofotoni e i biofononi sono le parole, con il loro significato e la loro azione perturbante o armonizzante.

Se la terapia quantistica si avvale di dispositivi elettronici sempre più sofisticati, come SCiO (pronunciato ski-ō) Pocket Molecular Scanner Teardown(2) pubblicizzato come: "il primo microspettrometro connesso tascabile al mondo"; oppure il Korotkov e la tecnologia GDV(3) che è uno strumento di bioelettrografia ideato nel 1995 basato sull’effetto Kirlian(4), ma che va al di là della camera Kirlian, poichè fornisce dei dati più quantificabili e scientifici; oppure ancora la tecnologia Mora o Life DMG, GFM e Item(5).

Questo approccio alla medicina non è meccanicistico: le macchine non funzionano da sole. "Interagendo" con il nostro campo di informazioni, questi dispositivi stimolano le nostre capacità di auto-guarigione. Come afferma il giornalista e oratore Lynn McTaggart(6) nei suoi testi,

l'universo è unificato da un campo interattivo di energia quantica è può essere influenzato dal pensiero. L'autore riprende inoltre una versione più estesa del film “What the Bleep Do We Know” che si basa su un'interpretazione idiosincratica del campo del punto zero applicato alla meccanica quantistica. L’interazione che si sviluppa dalla relazione è molto più potente: nel processo relazionale avviene l’incontro di due diverse coscienze che ne generano una terza la quale prima non esisteva. Un'interazione tanto più importante, in quanto questa nuova visione della salute, e quindi della vita, implica non solo una relazione tra corpo e mente, ma l'unione fondamentale di energia e materia. È l’essenza dell’approccio BioQuantico alla vita.


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